Sono le 4 del pomeriggio.
Venerdi.
La giornata si é completamente trasformata.
Splende un sole caldo e rassicurante nel cielo, ma questa mattina siamo tutti usciti controvoglia; una pioggia fitta e fredda ci aspettava in strada.
Ciò nonostante ci siamo svegliati come al solito e siamo venuti al lavoro.
Mi trovavo nella hall dell' impresa ad aspettare l'ascensore che nn arriva mai quando é arrivata lei. Portava il passeggino di suo figlio, vuoto.
Come tante mamme fanno la mattina, veniva di corsa dalla guarderia dove aveva appena lasciato il suo bimbo.
Aveva le lacrime agli occhi, uno sguardo triste.
Non riuscì a trattenersi e all'incontrarsi con il mio saluto scoppiò in pianto.
Pochi secondi fino al suo piano.
Ho potuto captare la sua disperazione. Il bimbo, dice, era tutto bagnato, l'ho dovuto cambiare dalla testa ai piedi.
La saluto di fretta ma non smetto di pensare a quegli occhi .
Tolgo cappotto e sciarpa e sono di nuovo da lei.
Chiamatela empatia, complicità di mamma ma so esattamente cosa sta provando.
É un misto di tristezza e senso di colpa, stanchezza e angoscia.
Quando sei sola e così devi crescere tuo figlio, ti trovi spesso a fare i conti con questi momenti.
Lo sappiamo bene noi che abbiamo lasciato il nostro paese e viviamo lontano dalle nostre famiglie.
É dura.
Doppiamente dura.
Ma c'è dell'altro nella sua storia mi racconta.Un'ombra ancora più oscura con la quale molte donne devono convivere.
La violenza maschilista.
Per la violencia de genero in Spagna (che si riferisce cioè specificatamente a un tipo di violenza contro un individuo o gruppo basata sul suo genere sessuale) sono stati istituiti da anni, su tutto il territorio nazionale, tribunali speciali dedicati esclusivamente a questo tipo di reati con un conseguente miglioramento della gestione delle cause e quindi uno snellimento dei processi che arrivano quasi sempre a condannare l'accusato.
Provvedimenti questi che mi rincuorano, ma sono ancora troppi i casi di violenza sulle donne e i femminicidi fra le mura domestiche e fuori.
Le donne stanno iniziando a denunciare di più, almeno qui in Spagna, ma spesso non lo fanno perché hanno paura sia della reazione del loro carnefice sia di danneggiare i figli e si fanno assalire dai sensi di colpa.
Molte denunciano dopo aver subito anni di violenza quando i figli sono ormai grandi e nell’età di capire quello che succede.Ma questa attesa del momento “giusto” può risultare rischiosa perché la spirale di violenze può diventare frequente fino a raggiungere, molto spesso, estremi come l’assassinio.
Il modello maschilista potrà lentamente scomparire solo se la donna potrà conquistare dignità nella quotidianità, sia in ambito privato che in quello professionale.
I suoi diritti sono uguali a quelli dell’uomo, non c’è differenza.
Alla base della violenza è la mancanza di rispetto da parte del maschio.
Come mamma di una figlia femmina mi impegno ogni giorno perché la mia bambina cresca forte e indipendente, si ami e si rispetti come persona e faccia lo stesso con gli altri senza pregiudizi di razza, sesso o religione. Chiedo a tutte le mamme di figli maschi di fare lo stesso e di insegnargli fin da piccoli il rispetto delle donne.
E' nostra responsabilità crescere i nostri figli perché costruiscano un mondo migliore di quello che gli abbiamo lasciato.
Lei, ha denunciato e questa volta non ritirerà la denuncia come in passato, otterrà una orden de alejamiento (ordine di allontanamento) e, spero, anche l'affidamento esclusivo del suo angelo. Uomini così hanno tutto il mio disprezzo e non si meritano di avere a fianco una Donna neanche per un attimo.
Laura
Laura